Rumori molesti in condominio: ecco come ci si può tutelare

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 25/11/2019

Vivere in un condominio tranquillo è come fare terno a lotto. A testimoniarlo sono le tantissime famiglie che ogni anno si ritrovano a dover sostenere ingenti spese legali pur di placare i comportamenti scorretti dei vicini di casa. Immissioni di fumo e odori, cattiva gestione degli spazi comuni, ecc. Nella lista delle cose che pregiudicano il rapporto di buon vicinato ci sono anche i rumori molesti in condominio: continuo ticchettio delle scarpe, spostamento di mobili, uso di strumenti musicali, utilizzo della lavatrice a tarda ora e chi più ne ha più ne metta. Come difendersi da situazioni di questo tipo?

Regole condominiali rumori orari

Hai trovato un delizioso appartamento con un canone di affitto conveniente, quindi hai sottoscritto in quattro e quattr’otto il contratto di locazione con il proprietario di casa. Solo in seguito hai scoperto che la dirimpettaia è un’aspirante soprano, a cui piace intrattenere gli ospiti fino a notte fonda con i suoi acuti devastanti. Come si fa a mantenere la calma, quando i rumori molesti ti impediscono di riposare bene? Serve molta pazienza e, nel migliore dei casi, un regolamento condominiale a cui appellarsi.

Molti condomini, infatti, preferiscono affidarsi ad una sorta di regolamento che metta nero su bianco ciò che si può e non si può fare nel condominio nell'arco di determinate fasce orarie. Così per ovviare al problema dei rumori in condominio è possibile determinare delle fasce entro le quali è doveroso rispettare il silenzio, di modo che tutti possano riposare, lavorare, studiare in pace e degli intervalli nei quali invece è consentito l’uso di strumenti musicali, l’ascolto della musica, l’utilizzo di elettrodomestici rumorosi e così via.

In questi casi è bene sapere che l'art. 70 delle Disposizioni di attuazione del Codice Civile stabilisce addirittura una sanzione in caso di violazione delle regolamento condominiale. In particolare la sanzione, il cui importo può variare da 200 a 800 euro in caso di recidiva, è deliberata dall’assemblea con le maggioranze di cui al secondo comma dell’articolo 1136 del Codice. La somma eventualmente corrisposta dall'inquilino rumoroso, viene devoluta al fondo di cui l'amministratore dispone per le spese ordinarie.

Rumori molesti in condominio: cosa stabilisce la legge

Per quanto riguarda la gestione dei malumori generati dai comportamenti irrispettosi dei vicini di casa, il Codice Civile si limita alla pronuncia della cosiddetta “normale tollerabilità” che di fatto non definisce cosa può essere tollerato e cosa no.

Nello specifico, l’art. 844 del Codice Civile attesta che “il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto riguardo alla condizione dei luoghi. Nell’applicare questa norma l’autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso”.

Questo può voler dire che se il vicino di casa decide di arrostire peperoni tutto il giorno lasciando la finestra aperta proprio accanto alla tua o se è solito disfare la tavola alle dieci di sera generando inevitabilmente rumori a causa dello sbattimento di piatti e bicchieri, probabilmente dovrai chiudere un occhio, in quanto questi potrebbero rientrare negli eventi normalmente tollerabili in condominio. Al contrario, in presenza di musica ad alto volume, abbaio prolungato di cani o rumori prodotti da altri animali lasciati in situazioni di precarietà, strilla e liti continue, potrebbero esserci tutti i presupposti per una diffida ed eventualmente un ricorso alle vie legali nei confronti del vicino di casa.

Rumori in condominio: ricorso all'amministratore

Nel caso in cui la situazione sia divenuta davvero insopportabile, devi innanzitutto chiedere ad altri condomini se per caso i rumori ledono anche la loro tranquillità. Nel caso in cui ottenessi il loro consenso, potresti contattare l’amministratore condominiale segnalandogli il disagio avvertito da te come da altri condomini. Il fatto che i rumori abbiamo una certa intensità e frequenza e che arrechino disturbo a più di un condomino è un aspetto da non sottovalutare.

E' altresì importante rimarcare il fatto che l'amministratore di condominio non può intervenire per dirimere controversie private insorte tra due condomini, ma può solo agire per far rispettare il regolamento condominiale.

Potrebbe essere sufficiente una telefonata nei confronti dell'amministratore, tuttavia riteniamo sia meglio esporre il problema per iscritto con tanto di raccolta di firme, chiarendo nello specifico quali sono i disagi subiti e cosa viene richiesto nello specifico all’amministratore.

L’amministratore, dopo aver ricevuto la tua telefonata o aver letto la lettera, è tenuto ad inviare al condomino irrispettoso una comunicazione nella quale si richiede un maggior rispetto delle regole e l’interruzione del comportamento scorretto. Questa è la lettera di richiamo per rumori molesti.

Quando convocare l'assemblea

Qualora i rumori molesti si perpetrassero ulteriormente, potresti richiedere insieme ad altri condomini la convocazione di un’assemblea di condominio e porre la questione all'ordine del giorno.

Questa iniziativa è utile per palesare al condomino rumoroso lo scontento comune, per poi tentare di risolvere la cosa in via del tutto amichevole, insieme all’amministratore e al diretto interessato. Questo il fac simile di convocazione assemblea condominiale senza amministratore che puoi scaricare e compilare.

Se i rumori provengono invece dal bar o dalla falegnameria dislocata a piano terra, oltre che rivolgerti all'amministratore condominiale, puoi effettuare una segnalazione alla Asl, all'ARPA o alla polizia municipale. In questo caso chiaramente entrano in ballo i regolamenti comunali e le norme sull’inquinamento acustico. Questo il fac simile di denuncia per inquinamento acustico.

Rumori molesti condominio come difendersi da soli

Qualora il regolamento che disciplina la vita condominiale non preveda nulla in merito alla limitazione dei rumori molesti di notte e/o in altre fasce orarie, o peggio non fosse presente l’amministratore per il semplice fatto di risiedere in uno stabile con meno di otto condomini (il Codice Civile ne impone la nomina quando si supera questa soglia), è chiaro che la soluzione non potrebbe essere altro che parlare col diretto interessato e trovare con lui una soluzione pacifica al problema.

Se non è facile incontrare il tuo vicino di casa, oppure se egli presenta un carattere chiuso, scontroso e poco incline al dialogo, allora è preferibile inviargli una lettera di diffida per rumori molesti. Per problematiche più specifiche si può ad esempio utilizzare questo esposto per cane che abbaia fac simile.

Qualora volessi dare più enfasi alla tua denuncia potresti affidarti ad un avvocato, ma è chiaro che in questo caso andresti incontro a delle spese. Il legale nella fattispecie non farebbe altro che provvedere alla stesura e all'invio di una lettera di diffida nei confronti del tuo vicino di casa. In entrambi i casi l'obiettivo della diffida è quello di far cessare la diffusione dei rumori molesti ed eventualmente chiedere al vicino di provvedere all’insonorizzazione del proprio appartamento.

In ogni caso sconsigliamo vivamente di farsi giustizia da soli: imbrattare l'auto del vicino di casa, aggredirlo a male parole o peggio mettergli le mani addosso, significa esporsi al rischio di un procedimento penale. In questi casi è decisamente più saggio ricorrere alla mediazione, uno strumento utile alla risoluzione stragiudiziale della controversia.

Rumori molesti dei vicini: quando ricorrere alla mediazione

Prima di rivolgersi al Giudice di Pace e fare causa al vicino di casa per rumori molesti in condominio e disturbo della quiete si può ricorrere alla mediazione, un istituto che permette ai cittadini di appianare le controversie con i vicini di casa in tempi brevi e con un notevole risparmio di denaro rispetto al giudizio civile in tribunale.

Tra l'altro la mediazione è un passaggio obbligato per le controversie riguardanti il condominio: il regolamento condominiale, i casi di morosità, uso di parti comuni e tutte le altre problematiche riguardanti il condominio in generale. Al contrario, non è obbligatorio ma pur sempre molto consigliato esperire un tentativo di mediazione per le liti condominiali, ovvero quelle riguardanti solo i rapporti tra i due vicini.

Come intraprendere la procedura di mediazione? È molto semplice: non devi far altro che recarti presso un organismo abilitato dal ministero della Giustizia (trovi l’elenco sul sito www.giustizia.it). Tale organismo deve trovarsi nella circoscrizione in cui abiti. Verrà indetta una sorta di udienza, nella quale il mediatore cercherà di appianare la divergenza aiutando le due parti a raggiungere un accordo. Molto spesso si arriva ad un compromesso, che deve essere chiaramente rispettato da entrambe le parti; mentre qualora l’esito dell’incontro sia negativo, potresti procedere per vie legali, facendo causa al vicino di casa.

Rumori molesti: ricorso al Giudice di Pace

Come abbiamo anticipato in precedenza, l’autorità competente nella stragrande maggioranza delle liti condominiali è il Giudice di Pace. Per essere precisi, è possibile rivolgersi al Giudice di Pace per le cause riguardanti l’uso dei servizi di condominio, piantamento di alberi e siepi, liti condominiali in materia di immissioni, come fumo, calore, esalazioni, rumori e così via.

Qualora la causa coinvolgesse l'intero condominio, le spese andrebbero ripartite in base ai millesimi, a meno che non venga stabilita un’altra modalità di ripartizione.

Inoltre, nelle controversie che non superano il valore di 1.100 euro, le parti in causa possono stare in giudizio senza avvocato.

E' possibile sfrattare l'inquilino rumoroso?

Stando a quanto stabilito dal Tribunale di Monza, nella sentenza n. 2395/2016 i rumori molesti in condominio possono essere la causa dello scioglimento del contratto di affitto. Ciò si traduce in due possibilità: la prima riguarda lo sfratto dell’inquilino rumoroso, la seconda riguarda la possibilità per la vittima di recedere liberamente e gratuitamente dal contratto di locazione qualora si avesse a che fare con un vicino irrispettoso. Vediamo, in pratica, cosa è possibile ottenere con lo scioglimento del contratto di affitto.

L’inquilino che subisce i rumori molesti dei vicini può chiedere la risoluzione del contratto d’affitto in qualsiasi momento, senza dover lasciare la caparra o pagare eventuali penali. In questi casi, dunque, ricorre uno dei gravi motivi che giustificano la disdetta contratto d'affitto da parte del conduttore.

L’unica accortezza è quella di comunicare le proprie intenzioni al proprietario di casa con un preavviso di almeno 6 mesi. Nel frattempo si potrà cercare un alloggio migliore senza arrendersi e subire i comportamenti irrispettosi dei vicini.

D’altro canto, il proprietario di casa nonché locatore dell’appartamento affittato al conduttore rumoroso e irrispettoso, può chiedere lo scioglimento del contratto d’affitto, liberandosene definitivamente.

Dal punto di vista burocratico, ha tutto il diritto di farlo, in quanto il contratto di locazione contiene una clausola nella quale viene chiesto al conduttore di rispettare il regolamento di condominio senza arrecare fastidio o danno agli altri condomini. In tal senso sarebbe opportuno che il proprietario di casa si recasse dai condomini per raccogliere delle prove contro l’inquilino rumoroso.

La raccolta delle testimonianze è indispensabile, del resto gli altri condomini, se realmente infastiditi dai rumori molesti prodotti dal vicino, non opporranno di certo resistenza.

Una volta aver raccolte le prove, il locatario deve recarsi da un avvocato e chiedere lo scioglimento del contratto per inadempimento contrattuale. L’inadempimento riguarda appunto il regolamento di condominio, che rappresenta un atto di fondamentale importanza, nonché il presupposto essenziale per lo scioglimento del contratto d’affitto.

Pubblicato il 25/11/2019    2 Commenti
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57240 - Elsa
22/01/2022
Sono la figlia del proprietario dell immobile in cui vivo. Si tratta di una casa bifamiliare e io mi trovo al piano terra … da due anni sono entrati due inquilini di circa 55 anni. Con i precedenti (che hanno vissuto lì per 12 anni) mai una discussione o una lamentela. Questi nuovi invece sono un disastro. Si alzano alle 3 del mattino per andare al lavoro, facendo per un'ora le peggio cose: accendere il camino, facendo 10 volte il corridoio con le zoccole ai piedi (invece che magari mettere delle normali pantofole), discutono urlando. Urlano tutto il giorno, a volte anche brutte parole. Ho già provato a parlarci ma fanno i finti tonti e quando scendo mi sento dare i peggiori insulti. La casa è vecchia, si sente tutto. Cosa posso fare?

53457 - Gabriella
03/12/2019
Sinceramente in condominio non sono i rumori a causare i problemi più grossi, anzi, non diveniamo eccessivi. I cani hanno sempre abbaiato, chiaro che se lo fanno giorno e notte non va bene, la lavatrice te lo dice il gestore di farla tardi perché costa meno, la tv penso la guardino tutti, avere amici in casa è un diritto a cui non rinuncerei mai, insomma non trasformiamo il condominio in un loculo prima del tempo. Dove vivo i problemi sono di ben altra natura, essendovi una signora che dopo avere girato per i campi con il motorino a cercare funghi e verdura negli orti altrui, torna a casa con i gambali sporchissimi e se li pulisce sulla gradinata dell'androne, per cui francamente mi vergogno quando qualcuno viene a trovarmi, anche perché pago la pulizia scala. La stessa persona, quando piove, parcheggia il motorino sul pianerottolo per scendere nelle cantine perché non deve bagnarsi, tira ogni sorta di cibo ai piccioni dai balconi ed è stata pure fotografata. Durante le ferie armeggiava con un mio ombrello dimenticato nel porta ombrelli davanti alla porta, tantè che il vicino di caso, straniero che si comporta meglio di molti italiani, me l'ha tenuto in casa sua fino al mio rientro per evitare che me lo rubasse. Per finire, nelle scale vi sono delle finestrelle a ribalta, e questa donna mi ha urlato parolacce e insolenze più volte perché quando nelle scale si avverte troppo l'odore di cibo le apro per cambiare aria e lei dice che le finestre devono restare chiuse perché di lì entrano i ladri sul suo balcone, mentre sono così piccole che non ci passa manco un bambino di due anni. Allora, a me francamente che il cane sopra di me ululi un po' alle 7 di mattina quando il padrone esce, che i bimbi del mio dirimpettaio piangano ogni tanto o giochino, che il ragazzo sopra di me ascolti lo stereo, che i miei vicini abbiano amici a casa, che attacchino la lavatrice alle 22, non me ne importa nulla, perché anche io ho un cane, una lavatrice, una tv e grazie a Dio degli amici. Ma riferiti i comportamenti assurdi dell'inquilina summenzionata, la nostra amministratrice non è intervenuta per niente, che si può fare?? Concludo dicendo che durante il trasloco la famigli straniera che abita sul mio stesso pianerottolo, ha posato dei vasi per i fiori nel corridoio delle cantine, e quei vasi sono stati prontamente rubati dalla signora in questione,infatti adesso sono sul suo balcone, ma purtroppo non c'è il nome sui vasi e per finire, la scorsa estate ci tirava le bucce dell'anguria sulle auto!! altro che rumore...


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