Bollettini falsi e moduli ingannevoli: come difendersi

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 08/05/2018

Si chiama “Io non ci casco!” ed è il Vademecum anti-inganni dell’AGCM (nota in Italia anche come Autorità Antitrust) contro le indebite richieste di pagamento alle aziende. La guida è stata concepita al fine di aiutare le piccole imprese a difendersi dai numerosi raggiri commerciali che avvengono ogni giorno per mezzo di bollettini falsi e moduli ingannevoli. Di cosa si tratta, nello specifico? È molto semplice: solitamente dopo l’iscrizione al Registro delle Imprese o durante il periodo in cui si rinnova il diritto annuale, le piccole imprese o addirittura le microimprese ricevono bollettini ingannevoli.

L’AGCM con il vademecum “Io non ci casco!” (lo puoi scaricare Sul sito ufficiale www.agcm.it) intende aiutare le imprese a riconoscerli, a difendersi e a segnalare le pratiche commerciali scorrette mediante i canali di comunicazione predisposti dalla stessa Antitrust. Al suo interno troverai diverse informazioni utili e 10 consigli che risulteranno estremamente preziosi. Nel testo sottostante, invece, ne riassumiamo il contenuto con parole semplici e chiare, cosicché tu possa facilmente accorgerti di avere tra le mani un bollettino falso o un modulo ingannevole e quindi agire di conseguenza.

AGCM: come si presentano i moduli e i bollettini di pagamento ingannevoli

Negli ultimi 10 anni sono state innumerevoli le segnalazioni da parte di imprese di tutta Europa. In particolare queste hanno lamentato e lamentano due tipologie di truffe, perpetrate ai loro danni attraverso l'utilizzo di bollettini falsi e moduli ingannevoli. Ma vediamo, grazie alle preziose informazioni apprese dall’AGCM, come questi si presentano e in che maniera veniva architettata la truffa.

Bollettini falsi - Arrivano, di punto in bianco, dei bollettini di pagamento precompilati con i dati aziendali. Di solito la ricezione del bollettino coincide con il periodo in cui le aziende ricevono gli avvisi di pagamento o le fatture. Il mittente non è chiaro, tuttavia sembra essere il soggetto a cui devi un versamento periodico, come ad esempio la Camera di Commercio, l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, l’editore di “Pagine Gialle”, l’organizzatore di una fiera alla quale partecipi ogni anno e così via. Essendo il bollettino già precompilato con i dati aziendali, solitamente le imprese tendono a fidarsi del mittente, pagando il bollettino come richiesto.

Moduli ingannevoli - Vengono spediti all’impresa dei moduli precompilati, con la richiesta di integrare ulteriori dati o correggere quelli preesistenti. Non è chiaro chi invia la comunicazione, né tantomeno quali siano i servizi offerti. Tuttavia non c’è alcuna traccia di pagamenti, attivazione di abbonamenti e così via. Pensando che si tratti di una semplice integrazione dei dati contenuti nell'archivio della Camera di Commercio o di un altro ente, le imprese solitamente compilano il modulo e lo rispediscono al mittente. Dopo pochi mesi arrivano le richieste di pagamento: in pratica quello che doveva essere il modulo per una semplice raccolta di dati era, in realtà, un contratto per servizi pubblicitari.

C’è poi un altro elemento molto importante da tenere in considerazione: le diciture presenti nei moduli e nei bollettini ingannevoli. Queste, solitamente, ti fanno credere che il pagamento sia obbligatorio per le imprese iscritte alla Camera di Commercio, di modo che tu possa pensare che il mittente sia proprio la Camera di Commercio o qualche ente/organizzazione ad essa affiliato.

I mittenti o le diciture spesso riportate sono le seguenti:

Casellario unico telematico imprese … modulo per l’inserimento nell’elenco delle aziende …
Registro telematico imprese… riservato a tutte le imprese iscritte alla Camera di Commercio...
Registrazione Marchi e Brevetti in database privati…
Proposta di inclusione nell'elenco delle ditte....
Quota per il rilascio del certificato di adesione…

Attenzione: ti ricordiamo che il diritto annuale, ossia il tributo dovuto ad ogni singola Camera di Commercio da ogni impresa iscritta o annotata nel Registro delle imprese, non deve mai essere versato tramite bonifico bancario o bollettino postale. Al contrario è possibile adempiere al pagamento annualmente (solitamente il termine coincide con quello del primo acconto delle imposte sui redditi) tramite modalità telematica, attraverso la piattaforma PagoPA, oppure tramite il modello F24.

AGCM pratiche commerciali scorrette: cosa c’è dietro le richieste di pagamento

Dopo aver compreso che né i bollettini né i moduli provengono da enti come la Camera di Commercio o l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, andiamo ora a scoprire chi è che invia queste richieste di pagamento e dunque a chi vanno i tuoi soldi. L’AGCM in questo caso spiega che nella maggior parte dei casi il servizio viene offerto all’azienda da organizzazioni non ben identificate e riguarda sostanzialmente l’iscrizione ai database privati che contengono varie informazioni, quali la ragione sociale, l’indirizzo, i recapiti telefonici, il sito, i marchi di cui l’impresa è titolare, le persone di contatto, i settori economici di attività e così via.

Facendo appello a queste tipologie di informazioni, queste società truffaldine riescono a spostare l’attenzione dal soggetto (ovvero il mittente che invia la comunicazione) all’oggetto della stessa, ovvero l’iscrizione a questo o quel database, l’adempimento di una tassa obbligatoria per le imprese iscritte alla Camera di Commercio e così via. Le imprese che ricevono i moduli precompilati, ancor prima dei bollettini di pagamento, oltre a non aver ben chiaro chi sia il mittente, non riescono ad intuire che al modello da compilare e rispedire seguiranno ben presto delle richieste di pagamento molto onerose. A ben, vedere, aggiungeremo, dato che spesso e volentieri sull’informativa cartacea manca qualsiasi riferimento sulla natura commerciale della pratica.

Queste truffe sono studiate e realizzate col preciso intento di spillare soldi alle piccole imprese, anche neonate, offrendo loro servizi che, oltre a non essere stati richiesti, non vengono affatto menzionati nel materiale informativo e talvolta neppure erogati. Una volta incassati i soldi, queste società (che spesso e volentieri hanno sede all’estero) spariscono nel nulla, ancor prima che le imprese abbiano modo di accorgersi dell’inganno e segnalarlo all’Antitrust.

Per mettere le imprese nelle condizioni di capire meglio di cosa si sta parlando, l'Agcom nella sua guida ha riprodotto i fac simile dei bollettini e dei moduli utilizzati per l'attuazione di queste pratiche ingannevoli. Per comodità te li riproponiamo anche sul nostro portale. Questa la scheda relativa appunto a bollettini e moduli falsi da cui puoi visualizzare esempi relativi a:

  • un bollettino falso
  • un modulo ingannevole per la raccolta dati
  • una lettera per partecipazione a fiere
  • un modulo per il rinnovo dei marchi

Bollettini e moduli di questa natura, per i quali tra l'altro non si conosce neppure l’esatta provenienza, vanno non solo ingnorati ma anche segnalati alle autorità competenti.

A tal proposito vogliamo ricordarti che, qualora la sottoscrizione di un contratto relativo alla fornitura di un bene o di un servizio sia stata ottenuta con l'inganno (in quanto se avessi compreso la reale natura del contratto non lo avresti mai sottoscritto), è possibile chiederne l’annullamento ai sensi dell’articolo 1427 C.C. In questi casi è possibile inviare al mittente (supposto che esista e abbia fornito un recapito) questo modulo di richiesta annullamento contratto viziato da dolo debitamente compilato e sottoscritto, chiedendo all'organizzazione di annullare il contratto poiché viziato da dolo e diffidando la stessa a non avanzare nei tuoi  confronti ulteriori richieste di pagamento.

AGCM bollettino e modulo truffaldino: cosa deve insospettirti

Ci sono degli indizi che possono, anzi devono, farti insospettire? Certo che sì. Nello specifico, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dichiara che nella stragrande maggioranza dei casi, quando ci si trova davanti ad una richiesta di pagamento illegittima, si possono osservare tutta una serie di elementi inequivocabili, che riportiamo di seguito:

  • non è chiaro chi sia il mittente;
  • non è chiaro in cosa consiste il servizio;
  • ci sono evidenti errori grammaticali;
  • in fondo alla prima pagina oppure in quelle successive c’è un testo fitto di clausole contrattuali incomprensibili, invece delle solite condizioni generali che trovi quando sottoscrivi un contratto o delle classiche informative che accompagnano sempre ogni comunicazione da parte di enti ufficiali, banche, uffici pubblici e così via.

Se hai ricevuto una comunicazione del genere con in allegato un bollettino precompilato, che ti intima a versare una certa somma di denaro entro un dato termine, fermati e concediti una bella ricerca approfondita su internet. Spesso Googlando qualche dicitura inserita nel documento o la causale del pagamento con accanto la parola truffa si scoprono “gli altarini” di queste società non proprio cristalline. Giusto in tempo per evitare qualsiasi addebito e per segnalare l’accaduto all’AGCM.

In altri casi, qualora sui moduli o sui bollettini falsi vengano citati uffici, enti, fiere e C.C.I.A.A. potresti rivolgerti direttamente a loro, chiedendo delucidazioni sulla somma da pagare e sulla sua causale. Per saperne di più su quel che riguarda i contratti sottoscritti con l'inganno e la malafede dal parte del venditore ti consigliamo di leggere “Come difendersi dai contratti truffa”.

AGCM Italia: i consigli per difendersi dagli inganni

L’abbiamo accennato proprio all’inizio di questo articolo: nel vademecum “Io non ci casco!” dedicato alle imprese, l’AGCM offre un decalogo di consigli da seguire alla lettera nel caso in cui dovessi mai trovarti di fronte ad una richiesta di pagamento insolita, che risponde alle caratteristiche descritte qui sopra. Vediamo, quindi, quali sono i 10 consigli anti-inganno dell’AGCM:

1) PRIMA DI PROCEDERE AD UN PAGAMENTO VERIFICA DA CHI PROVIENE LA RICHIESTA. Nello specifico, presta attenzione alle informazioni presenti sul bollettino falso o sul modulo, anche se sono scritte in caratteri microscopici (anzi, soprattutto in questo caso). Contatta personalmente il soggetto beneficiario del pagamento e chiedi delucidazioni. Tieni in considerazione che una volta effettuato il pagamento sarà praticamente impossibile ottenere il rimborso dei soldi, in quanto, come abbiamo scritto poco fa, la società ti ha ingannato di solito ha sede all’estero e spesso chiude per poi riaprire con un nome diverso.

2) ATTENTI AI MODULI PRECOMPILATI CON RICHIESTE DI VERIFICA DEI PROPRI DATI. Il trucco del modulo, infatti, inizia proprio così: da un innocuo modello che devi riempire con i tuoi dati, al quale, mesi dopo, seguono ingenti richieste di pagamento. Ricorda che, benché la lettera dica il contrario, non sei affatto obbligato a compilarlo e a rispedirlo al mittente. Anche in questo caso potrebbe essere una buona idea cercare online le informazioni mancanti sul modulo. Spesso, nei forum dedicati alle truffe, gli utenti scendono nei particolari a tal punto che potresti facilmente identificare se il mittente del modulo sia una società truffaldina.

3) NON FIRMARE SE NON CAPISCI PRIMA DI CHE SI TRATTA. Se ricevi un modulo di cui non riesci a comprendere chi sia il mittente e quale sia il suo scopo, c’è solo una cosa da fare: approfondire la questione tramite delle ricerche. Tra le scritte microscopiche poste in basso oppure nella parte laterale della pagina potresti apprendere che la firma del modulo comporta l’adesione alla proposta di inserimento pubblicitario a pagamento della tua ditta in una banca dati. Ad ogni modo, il raggiro scatta al momento della firma e del rinvio al mittente. Evitando questo passaggio si evitano i guai.

4) “TRUCCO DEL MODULO” - NON PAGARE. Dopo i moduli arrivano i bollettini. Dopo le richieste di pagamento arrivano i solleciti, e spesso le società che mettono in piedi questo genere di pratiche non hanno timore di utilizzare toni aggressivi e minacciosi, scrivendo ad esempio di citarti in giudizio presso un tribunale con sede all’estero. E' tutto un bluff come puoi immaginare, dunque non farti intimorire.

5) LE NUOVE IMPRESE SONO A RISCHIO DI INGANNO. Le imprese neonate sono sempre quelle che rischiano di più. Un po’ perché devono iscriversi al Registro delle Imprese e quindi potrebbero ricevere dei falsi bollettini camera di commercio, un po’ perché generalmente chi si introduce per la prima volta in un nuovo contesto è una preda più facile per chi basa la sua attività su inganni e raggiri. Occhi aperti, dunque, analizza con cura i documenti che ricevi, confrontandoti, se serve, con il commercialista o le associazioni di categoria.

6) I TITOLARI DI MARCHI E BREVETTI SONO A RISCHIO DI INGANNO. Come le piccole imprese, anche i titolari di marchi e brevetti possono essere vittima di un raggiro. Secondo l’AGCM, infatti, potresti ricevere dei falsi bolletini postali precompilati molto simili a quelli ufficiali durante il periodo che precede il rinnovo del marchio o brevetto. Fai molta attenzione, in quanto potresti ritrovarti a pagare il doppio di quanto dovuto a causa di un raggiro bello e buono.

7) PARTECIPAZIONE A FIERE ED EVENTI – DOVE SI CELA L’INGANNO. In questo caso il modulo ingannevole può essere recapitato con il finto intento di verificare i dati personali per l’accredito, mentre il bollettino potrebbe essere una finta quota di partecipazione a versare per ottenere l’accesso o l’affitto di uno spazio espositivo nell’evento.

8) OCCHIO ALLE FINTE PAGINE GIALLE. Ci sono molti operatori che fingono di essere l’editore del noto servizio “Pagine Gialle”, perciò se hai pubblicato un annuncio è probabile che il tuo nominativo o la ragione sociale dell’azienda siano state selezionate da società truffaldine, che ora le utilizzano per inviare ulteriori richieste di pagamento. In tal caso non c’è tempo da perdere: contatta il servizio utilizzando i canali ufficiali e chiedi spiegazioni ai diretti interessati.

9) RICHIEDERE L’ASSISTENZA DELL'ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA. Qualora ne avessi bisogno, puoi sempre sottoporre la questione alla tua associazione di categoria di riferimento. Le associazioni di questo tipo sono sempre molto informate sulle pratiche commerciali scorrette, dunque sapranno sicuramente indirizzarti sulla strada giusta, proponendoti dei comportamenti che non potranno in alcun modo ledere alla tua impresa.

10) IL PROVVEDIMENTO AGCM DI ACCERTAMENTO DELLA SCORRETTEZZA - UTILE ELEMENTO DI PROVA. Il provvedimento emanato dall’AGCM - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contiene tutti gli elementi con i quali puoi accertare la scorrettezza di una pratica commerciale. Puoi farne buon uso anche nel caso in cui le cose dovessero mettersi male. Il provvedimento, infatti, può essere utilizzato come un utile elemento di prova in qualsiasi azione legale atta al risarcimento dei danni subiti.

AGCM: segnalazione pratiche scorrette

Abbiamo spesso ripetuto, durante lo svolgimento di questo testo ormai giunto a conclusione, che è possibile segnalare all’AGCM le pratiche commerciali scorrette, come ad esempio quelle veicolate attraverso bollettini falsi e moduli ingannevoli. Ora non ci resta che fornirti i contatti a cui rivolgerti e il modulo da utilizzare per tutelare la tua posizione e quella di altri imprenditori come te.

Innanzi tutto l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha predisposto un numero verde dedicato a questo tipo di segnalazioni. Il numero è: 800.166.661. Qualora, invece, tu sia indeciso sulla legittimità del bollettino o del modulo che hai ricevuto, potresti appurare la sua validità o al contrario, l’infondatezza, scrivendo un messaggio di posta elettronica all'indirizzo info@pd.camcom.it.

Qualora, invece, volessi proprio denunciare una pratica commerciale ingannevole, il consiglio è di compilare questo modello segnalazione Antitrust. Per qualsiasi altro tipo di informazione ti consigliamo di consultare il sito ufficiale www.agcm.it.

Abbiamo fatto cenno ai falsi bollettini camera di commercio, ma potremmo portare altri esempi come bollettini falsi enel, bollettini falsi canone rai, bollettini falsi equitalia e avanti così.

Pubblicato il 08/05/2018
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