Cashback: cos’è e come funziona

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 14/12/2017

Saldi di fine stagione, saldi di mezza stagione, black friday, cyber monday, sconti delle feste, vendite sottocosto, fidelity card e raccolte punti: in fatto di promozioni e più in generale di incentivi agli acquisti abbiamo visto e provato tutto, o quasi. Scriviamo “quasi” perché molti italiani non conoscono o sottovalutano il meccanismo del cashback, estremamente diffuso all’estero tra i consumatori che fanno spesso acquisti online. Di cosa si tratta? In teoria è un semplice meccanismo di scontistica, in pratica è qualcosa di mai provato prima, almeno in Italia. Sei pronto a saperne di più? Allora mettiti comodo e goditi la lettura di questa breve guida.

Cashback: di cosa si tratta

Iniziamo illustrandoti cos’è il cashback. Cercheremo di essere il più chiari possibile, di modo che tu possa comprendere il funzionamento di questo sistema. Ti anticipiamo che è davvero molto semplice. La traduzione letterale della parola inglese cashback è “soldi indietro” perché, in fondo, è di questo che si tratta. Il cashback è un sistema che permette a chi effettua degli acquisti di avere indietro una parte del denaro speso. Una volta giunti ad una cifra consistente è possibile richiedere alla società erogatrice del servizio il rimborso dei soldi, tramite assegno o bonifico. La somma verrà dunque versata su una carta prepagata, sulla carta di credito oppure direttamente sul conto corrente. Prima di spiegarti nei dettagli come risparmiare grazie al cashback, permettici di sottoporti alcuni dati, tanto per capire di cosa stiamo parlando.

Il sistema cashback, pur non essendo molto noto in Italia, ha già riscosso un grande successo negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in diversi Stati Europei. Il rapporto 2015 del Cashback industry indica che negli States il mercato è arrivato a sfiorare gli 84 miliardi di dollari, con ben 51 società di cashback. Spostandoci a est dell’atlantico troviamo ben 48 realtà affermate in Gran Bretagna e altre 135 in Europa. Tra queste ultime ci sono anche delle società italiane, che stanno cavalcando l’onda di un mercato da cui ci si aspetta una grande espansione. Per ora oltre 20 milioni di italiani hanno familiarizzato con lo shopping online, tuttavia solo poco più del 2% utilizza le piattaforme di cashback. Perché? Le ragioni sono tante, tuttavia abbiamo ragione di credere che gli italiani non sfruttino i servizi di cashback perché in realtà non li conoscono o quantomeno non ne conoscono bene il funzionamento. Ecco spiegato il motivo di questo articolo. C’è un nuovo modo di risparmiare, cosa aspetti a provarlo?

Cashback: come funziona

Dopo aver capito cos’è il cashback, cerchiamo di capire bene come funziona, nella pratica, questo sistema. Innanzi tutto è importante specificare che è possibile aderire a servizi di cashback sia online che offline.

Cashbak online - Se sei avvezzo all’utilizzo dei portali di e-commerce, sicuramente non avrai difficoltà ad utilizzare i servizi di cashback. Iniziamo col dire che ci sono diversi portali estremamente affidabili: i 2 più famosi sono Bestshopping e Buyon. Come si utilizzano? Ci si iscrive fornendo un indirizzo di posta elettronica o utilizzando l’account Facebook, dunque si crea un un profilo vero e proprio. Navigando sul portale avrai modo di notare che ci sono diversi marchi, prodotti e negozi. Cosa desideri acquistare? Mettiamo il caso che tu abbia bisogno di un completo sportivo: puoi selezionare i brand che ti interessano dalla categoria “abbigliamento” oppure visualizzare l’elenco di tutti gli shop online convenzionati.

Ad ogni negozio o marchio convenzionato corrisponde una percentuale: 5%, 10%, 7% e così via. Quella è la percentuale del prezzo esposto che riceverai indietro tramite cashback. Di fatto, si tratta di un semplicissimo sconto, solo che invece che sottrarre la percentuale al prezzo esposto, riceverai un rimborso. Quando troverai il brand o il negozio che ti interessa, dovrai cliccare sulla relativa icona e attendere di essere reindirizzato sul sito ufficiale. Nel passaggio dalla piattaforma al sito, il sistema immagazzina i dati, attivando il servizio di cashback relativo all’ordine che stai per effettuare. Tu non dovrai fare altro che navigare in cerca degli articoli desiderati, procedere al pagamento dell’ordine tramite bancomat, carta di credito o carta prepagata e il gioco è fatto. Nel momento in cui l’ordine verrà ricevuto dall’azienda anche la società fornitrice di cashback lo registrerà e calcolerà la percentuale di rimborso che ti spetta. Tale percentuale si trasformerà immediatamente in credito. Potrai verificare l’accredito dei rimborsi cashback direttamente sulla piattaforma utilizzata per la registrazione, visitando il tuo account personale.

Cashback offline – E' possibile godere dei servizi di cashback anche offline. Di base questo sistema viene utilizzato per fidelizzare i clienti, che riceveranno l’accredito di una somma di denaro sulla fidelity card dopo aver speso un certo importo presso i punti vendita aderenti. Per permetterti di capire meglio come funziona, in questi casi, il rimborso della somma spesa, ti faremo degli esempi. Il cashback è un meccanismo di risparmio estremamente utilizzato per le spese di tutti i giorni. Ad esempio, puoi fidelizzarti alla farmacia sotto casa o alla pompa di benzina dove ti rifornisci solitamente. L’unica cosa da fare è iscriverti e ricevere una cashback card. Poi potrai fare acquisti come fai normalmente, o nel caso del distributore di benzina farai rifornimento secondo le necessità. Dopo aver speso un certo importo, ti verrà riaccreditata sulla carta una percentuale dell’importo speso, che potrai spendere presso il punto vendita quando vorrai.

Questa particolare forma di rimborso di chiama (più precisamente) credit back, poiché il denaro dovrà comunque essere speso nell’acquisto di altri medicinali o altra benzina.

Cashback: come si riscuotono i rimborsi

Veniamo ora al sodo della questione, quella che più ti interessa come consumatore: cosa devi fare per ottenere il rimborso? Anche in questo caso la risposta alla domanda è molto semplice. Al raggiungimento di una certa somma di denaro, i portali di cashback autorizzano gli utenti a riscuotere l’importo accumulato. La cifra varia dipendentemente dalle politiche della società, che puoi visionare prima o dopo l’iscrizione, accedendo alle condizioni contrattuali (solitamente menzionate nella barra nera posta in fondo alla pagina). Ad esempio, Bestshopping.com offre agli utenti la possibilità di monetizzare i rimborsi una volta superata la soglia dei 40 euro.

Come si arriva a questa soglia? Semplicemente, acquistando. Se prediligerai gli acquisti e-commerce nei negozi convenzionati ai portali cashback per le tue spese quotidiane, vedrai il tuo credito salire velocemente. Certo, maggiore è la percentuale cashback, maggiore sarà il rimborso ottenibile dall’acquisto.

Ma ora concentriamoci sul ritiro della somma di denaro: solitamente ti viene data la possibilità di scegliere se ottenere il rimborso tramite bonifico, assegno o PayPal. In alternativa, potrai anche ottenere un buono regalo da spendere o donare a chi vuoi tu. Infine, considera che nella maggior parte dei casi, i servizi di cashback non hanno una data di scadenza: ciò significa che potrai incrementare l’importo rimborso con molta calma e ritirarlo quando vuoi tu senza temere che si azzeri o subisca una riduzione.

Cashback: da dove arriva il denaro

A questo punto viene naturale chiedersi: da dove viene il denaro che ti è stato rimborsato? La risposta è semplice: dai negozi o dagli stessi brand dei prodotti che hai acquistato. Ora ti spieghiamo com’è possibile. Nel paragrafo precedente abbiamo scritto che i negozi presenti sulle piattaforme online di cashback sono convenzionati al portale stesso, ovvero alla società che offre il servizio di cashback. In pratica, il sito offre loro visibilità, dunque, in cambio, ad ogni acquisto effettuato dagli utenti tramite il portale, il brand o il negozio gli riconosce un importo, parte del quale viene distribuito anche a te, utente finale. Ora capisci bene che più iscritti e negozi convenzionati possiede un portale, più ha modo di crescere e offrire percentuali di sconto sempre più interessanti.

Qualche riga fa abbiamo citato 2 importanti realtà italiane: Bestshopping e Buyon. Bestshopping nel 2017 ha compiuto ben 10 anni di attività: nasce infatti nel 2007 e si afferma come primo portale di cashback in Italia. I due fondatori, entrambi ex dipendenti di Yahoo Italia hanno ritenuto interessante offrire agli utenti anche dei servizi di confronta prezzo e di cashback sui viaggi, generando interesse in moltissimi utenti, che negli anni hanno capito come godere dei benefici offerti. Talvolta Bestshopping propone ai clienti anche il super cashback, alzando vertiginosamente la percentuale di rimborso su alcune categorie di prodotti o su alcuni negozi, così da convogliare il traffico informatico sul proprio portale. Chi si registra per la prima volta, inoltre, ha la possibilità di ricevere 5 euro se effettua un acquisto entro i primi 30 giorni dalla registrazione.

Buyon è una realtà altrettanto importante, che conta ben 398 negozi e migliaia di iscritti. Ad ogni utente, al momento dell’iscrizione, viene regalato un buono del valore di 10 euro: un incentivo importante, da alimentare con la percentuale di rimborso offerta dai brand e dai negozi convenzionati. Le categorie degli shop sono le più varie: si passa dall’abbigliamento agli accessori, dai complementi di arredo alle assicurazioni, dai prodotti per bambini fino a quelli per animali, dalla telefonia alla fotografia e molto altro ancora. Tra i brand più noti sui siti italiani ci sono Yoox, Zalando, E-Price, Booking, Easyjet, Expedia, Ebay, Lightinthebox, Sephora, Douglas e tanti altri ancora.

Tra i siti esteri di maggiore rilevanza, invece, ci sono lo spagnolo Beruby con ben 1 milione di iscritti e l’inglese Quidco con 5 milioni di utenti e oltre 4000 negozi convenzionati.

L’importanza che sta assumendo il sistema di cashback è tale da intrigare anche il gigante del web Amazon, che da qualche tempo ha iniziato a sperimentare promozioni cashback. Chiaramente ciò esula dalle classiche offerte Amazon, ma viene riservato solo a determinati soggetti. Per esempio in India sono stati offerti dei cashback agli utenti che hanno scelto Amazon Pay come metodo di pagamento.

Molto interessanti anche le offerte speciali riservate agli utenti italiani, recentemente offerte dalle cashback app Satispay e Tinaba: la prima ha offerto un rimborso pari al 5% per i clienti dei supermercati Esselunga, sugli acquisti effettuati dal lunedì al venerdì; la seconda ha previsto un rimborso pari al 10% dell’importo di cene o aperitivi negli esercizi convenzionati per chi utilizzasse la funzione “Dividi conto”.

Cashback: cosa fare in caso di problemi

La prima cosa che devi sapere è che il soggetto a cui indirizzare la tua lettera di contestazione con la relativa richiesta di rimborso o di risarcimento, cambia in funzione del tipo di problema che ti trovi ad affrontare. Ci spieghiamo meglio con qualche esempio.

Se per il tramite di un portale che offre il servizio di cashback, hai provveduto ad acquistare un nuovo smartphone che dopo qualche giorno smette di funzionare, non puoi certo prendertela con il sito di cashback, che come sai si è limitato a fare da tramite tra te e il venditore di telefonini. In questo caso, infatti, dovrai interfacciarti direttamente con titolare il negozio, spiegargli il difetto che hai riscontrato e di conseguenza invitarlo a riparare o sostituire in tempi congrui il prodotto.

Se si tratta di un negozio online meglio lasciare traccia di ciò che richiedi, attraverso la compilazione di questa

Lo stesso discorso vale se il prodotto acquistato per un qualche motivo non ti viene consegnato. Nel caso specifico puoi utilizzare questo

Se invece il prodotto acquistato tarda ad essere spedito, si può far ricorso a qusa

mentre se il pacco ti arriva danneggiato, tutela i tuoi diritti compilando questa

Potremmo fare tanti altri esempi: attraverso il sito di cashback prenoti un volo aereo che poi accumula un ritardo pazzesco, oppure prenoti una camera d'albergo che poi trovi occupata. In tutti questi casi - lo ripetiamo - devi indirizzare la lettera esclusivamente al soggetto che vende il prodotto o eroga la prestazione.

Discorso diverso, invece, è se per il tramite del sito di cashback sottoscrivi ad esempio un contratto di abbonamento con tv a pagamento, ma poi sulla tua cashback card non viene accreditato nulla. In questo caso l'unica responsabilità è del sito di cashback, che non può scaricarla sul proprio partner sostenendo che questi non intende più riconoscere il cashback. Dunque in una ipotesi del genere la lettera di diffida o messa in mora va indirizzata solo ed esclusivamente al portale che offre il servizio di cashback.

Pubblicato il 14/12/2017
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