Prestiti senza busta paga: ecco come ottenerli

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 23/05/2018

Nella vita, si sa, non può filare sempre tutto liscio. Talvolta ci si ritrova in difficoltà senza nemmeno sapere bene perché né tantomeno come uscirne. Metti il caso, ad esempio, che tu sia stato da poco licenziato e che la settimana dopo il danneggiamento della guarnizione della testata abbia causato danni irreparabili al motore della tua auto. Risultato: sei a piedi , in tutti i sensi. Ti serve un lavoro e una nuova automobile, non c’è tempo da perdere. Come fare? Per trovare un'occupazione puoi far tesoro delle tante guide che abbiamo dedicato al tema del lavoro, mentre per quanto riguarda il mezzo, vista la situazione un po' precaria, potrebbe essere una buona soluzione optare per un'auto usata. E' chiaro che se i risparmi non sono molti e preferisci preservarli in attessa di tempi migliori, non ti resta che sottoscrivere un prestito con la banca o la finanziaria. Certo, ottenere dei prestiti senza busta paga non è facile, ma neanche del tutto impossibile.

In questo articolo ti spiegheremo quali sono le garanzie alternative di cui puoi avvalerti per ottenere un prestito e realizzare un progetto o per “rimetterti in carreggiata”. Forse non lo immagini, ma diverse categorie di persone possono chiedere un prestito senza possedere un contratto di lavoro a tempo indeterminato: gli studenti, i lavoratori autonomi, i giovani che hanno un progetto imprenditoriale, le casalinghe e perfino le persone che sono state iscritte nel registro dei “cattivi pagatori”. Vediamo, dunque, in che modo si può ovviare al problema e chiedere prestiti veloci senza busta paga.

Prestiti senza busta paga: cosa sono e come funzionano

I prestiti senza busta paga sono prestiti concessi a persone che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato, dunque non possono concedere alle banche e alle finanziarie le garanzie cosiddette “standard”, legate appunto al possesso di una busta paga. Prima di addentrarci in questo argomento, però, vediamo brevemente cosa sono i prestiti e come funzionano.

Il prestito personale rappresenta una forma di finanziamento che le banche e gli istituti di credito possono concedere a chiunque abbia in programma una spesa, ma non abbia la liquidità per sostenerla. Così l'acquisto di un’automobile, di un box auto, di un elettrodomestico o di un oggetto di valore può essere finanziato tramite il prestito. Con un prestito si può anche avviare un’attività o fronteggiare una momentanea carenza di liquidità, così come si può finanziare l’iscrizione ad un master o ad un corso specialistico, acquistare un viaggio, un regalo o sostenere delle spese dentistiche impreviste. La cessione del quinto è invece un particolare tipo di prestito riservato ai lavoratori dipendenti con busta paga o ai titolari di pensione. Si chiama così perchè le rate non possono superare un importo massimo, che è pari ad un quinto dello stipendio o della pensione. C'è anche l'apertura di credito di conto corrente che si sostanzia nella possibilità di disporre di una liquidità aggiuntiva sul proprio conto corrente nel caso in cui ci fosse la necessità di fronteggiare una momentanea carenza di liquidità.

Ma torniamo al prestito personale. Qualunque sia il motivo che ti spinge a richiederlo, non sei tenuto a comunicarlo alla banca o alla società finanziaria, qualora tu non voglia farlo. Questo perché in molti casi i prestiti personali non sono finalizzati, dunque la concessione della somma non è subordinata all'acquisto di uno specifico bene o servizio. In pratica il prestito personale funziona così: la società finanziaria o l’istituto di credito ti concede una somma di denaro che può andare dai 1.000 ai 60.000 euro. Non dovrai far altro che stipulare un contratto con cui ti impegnerai a saldare le rate, che solitamente hanno cadenza mensile, rispettando il piano di ammortamento preventivato. Verranno stabiliti il numero delle rate e il tasso d’interesse applicato ad esse.

Chiaramente per ottenere il prestito personale dovrai fornire delle garanzie all'ente erogante. Spesso e volentieri i beni immobili e un lavoro sicuro (con contratto a tempo indeterminato, magari presso un istituzione statale, para statale o magari in una multinazionale) aiutano molto ai fini dell’ottenimento del prestito. Altri requisiti che costituiscono dei punti a tuo favore, qualora volessi chiedere un prestito, sono questi:

  • avere un’età compresa tra 18 e 75 anni;
  • possedere un reddito e poterlo dimostrare con una Certificazione Unica, una busta paga o un Modello Unico;
  • dimostrare la propria capacità di solvenza, ossia capacità di soddisfare i propri impegni finanziari;
  • essere escluso dalla lista dei cattivi pagatori.

Per ottenere un prestito devi quindi presentare una specifica documentazione, che normalmente comprende documento d’identità, codice fiscale, documenti fiscali inerenti la tua attività lavorativa (busta paga, CU, 730, modello unico) e il modulo F24 attestante i pagamenti effettuati. In taluni casi l'istituto finanziario potrebbe anche richiederti le copie delle ultime bollette per verificare che siano state regolarmente pagate e, dunque, per accertarsi della tua solvibilità. Talvolta si rende necessaria anche la stipula di una polizza assicurativa, che ti tuteli nel caso in cui avessi problemi di diverso motivo durante il periodo di estinzione del prestito.

In ultimo si provvederà alla stipula del contratto vero e proprio, che ti consigliamo di leggere attentamente prima di firmare. Soffermati soprattutto sulle clausole e sulle condizioni contrattuali, che dovrebbero già essere state enunciate e illustrate nei dettagli dal personale addetto, fin dall’incontro iniziale. Ti ricordiamo che il contratto deve, tra le altre cose, indicare con particolare chiarezza l'importo del prestito e le modalità di erogazione, il numero, l’importo e la scadenza delle rate di rimborso, il TAN e il TAEG, l'importo degli eventuali oneri esclusi dal calcolo del TAEG, gli eventuali maggiori oneri applicabili in caso di mora, le eventuali garanzie richieste e le coperture assicurative. Qualora notassi delle anomalie dopo aver firmato il contratto (leggi "Truffe prestiti: consigli per difendersi", sappi che potrai recedere gratuitamente entro i primi 14 giorni, ma al contempo dovrai anche restituire - entro 30 giorni - le eventuali somme ricevute con la concessione del prestito.

(leggi "Cosa succede se non paghi o ritardi le rate del prestito")

Prestito senza busta paga: quali sono le garanzie richieste

Come hai avuto modo di vedere tu stesso, avere una busta paga o una Certificazione Unica rappresenta una garanzia molto importante per la banca o l'istituto finanziario che deve concedere un prestito. Dimostrare di poter contare su delle entrate certe e regolari, con le quali poi pagare le rate del prestito non è cosa da poco per i richiedenti, soprattutto in questo periodo così delicato dal punto di vista economico.

D’altra parte, però, è necessario considerare che molte persone ad oggi, proprio per effetto della crisi economica, non possiedono un contratto di lavoro a tempo indeterminato e non possono contare su entrate fisse ogni mese. Negli ultimi anni le aziende che hanno potenziato l’organico e rinnovato i contratti, nella maggior parte dei casi hanno scelto di assumere personale con contratto a tempo determinato o con contratto di prestazione occasionale. In altri casi non si garantisce ai lavoratori un contratto, ma si chiede loro di aprire una partita iva e di diventare liberi professionisti. Questo quando le cose vanno bene, poiché in molti altri casi si chiede alle persone di lavorare saltuariamente e in nero.

Capisci bene che chiedere un prestito a queste condizioni non è facilissimo, tuttavia sono queste le categorie di consumatori che spesso ne hanno più bisogno. A volte si richiedono anche dei micro prestiti, anche di 1000 o 2000 euro per ovviare a piccoli inconvenienti di natura pratica (si rompe la lavatrice, i ladri sfondano una vetrata o la porta di casa, arriva un conguaglio inatteso, devi sottoporti a degli esami medici costosi e così via) ed è per questo motivo che le banche e gli istituti di credito hanno deciso di essere più “elastici” offrendo dei prestiti anche a soggetti che non sono in possesso delle classiche garanzie.

Chiaramente non sono dei benefattori, nè amanti del rischio, così se non possono far affidamento sulla classica busta paga, si affidano a garanzie alternative:

  • la stipula di una polizza assicurativa a tutela del mancato rimborso del prestito;
  • la sottoscrizione di cambiali;
  • il rilascio di una fidejussione da parte di una terza persona, che funge così da garante;
  • l'iscrizione dell'ipoteca sulla casa (se l'importo del prestito lo giustifica). Si parla in questo caso di prestiti senza busta paga con ipoteca;
  • la consegna di beni mobili in pegno, come oggetti d’oro, pietre preziose, orologi, pellicce, quadri, ecc.

Prestiti veloci senza busta paga: in quali casi vengono concessi

I prestiti senza busta paga possono essere concessi a tutti quei soggetti che non possono contare sul proprio contratto di lavoro ed utilizzarlo a garanzia del finanziamento, per intenderci casalinghe, disoccupati, cassaintegrati, studenti, lavoratori autonomi e così via. Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, è importante che i richiedenti possano fornire delle garanzie alternative alla società finanziaria o alla banca presso la quale si sono rivolti per chiedere un prestito.

Prestiti senza busta paga per giovani - Se sei uno studente ancora impegnato nel percorso di studi e hai bisogno di liquidi per poter pagare l’iscrizione ad un corso, volumi molto costosi, attrezzatura e quant’altro puoi ottenere un prestito. Come fare, se non hai un lavoro e non produci alcun reddito? In questo caso puoi chiedere un prestito d’onore, ovvero un prestito che ti viene concesso immediatamente, ma che inizierai ad estinguere solo dopo aver concluso il tuo percorso di formazione. Spesso e volentieri le finanziarie sono convenzionate con le Università e i prestiti vengono concessi solo agli studenti più promettenti e meritevoli. Prestiti senza busta paga per disoccupati – Se non sei più uno studente, ma non hai un lavoro, puoi chiedere dei prestiti senza busta paga con garante. Chiaramente ci dev'essere una persona ad affiancarti in questa sfida: può essere un genitore, un fratello o un amico fidato. Firmando il contratto e dichiarandosi tuo fideiussore, garantisce alla banca di provvedere al pagamento di eventuali rate del prestito, qualora tu non ne abbia la possibilità.

Prestiti senza busta paga con pegno a garanzia - Se non puoi utilizzare la tua busta paga o la Certificazione Unica a garanzia del prestito e allo stesso tempo non puoi chiedere a nessuno di farti da garante, puoi chiedere un prestito su pegno. In pratica la banca può chiederti di impegnare alcuni oggetti preziosi di tua proprietà a garanzia del prestito. In questo modo, qualora risultassi insolvente, l’istituto potrebbe rifarsi acquisendo la proprietà sui tuoi beni. Per sapere quali tipologie di oggetti possono essere impegnati e per avere maggiori informazioni su questo argomento ti consigliamo di leggere "Prestito su pegno: ecco come funziona".

Prestiti senza busta paga e fonti di reddito alternative - Se non hai un contratto di lavoro che ti permette di chiedere un prestito, ma vivi sfruttando altre fonti di reddito, come ad esempio il possesso di uno o più immobili da cui ricevi il canone di affitto dagli inquilini o magari hai dei titoli investiti, potresti utilizzare queste fonti di reddito alternative a garanzia del prestito. L’esempio più comune è quello della casalinga separata con figlio a carico che deve chiedere un piccolo finanziamento. Sebbene l’assegno di mantenimento non abbia più una natura patrimoniale, bensì meramente assistenziale, la casalinga non avendo un contratto di lavoro stabile e non producendo un reddito, potrebbe far valere l’assegno di mantenimento a garanzia del prestito.

Prestiti senza busta paga ai cattivi pagatori - Se in passato hai già chiesto un prestito ma hai avuto problemi a pagare con regolarità le rate, è molto difficile che ti venga concesso un nuovo finanziamento. Tuttavia se la somma non è alta e puoi offrire alla banca o all’istituto di credito delle garanzie alternative, l'impresa potrebbe mostrarsi meno difficile di quanto sembri.

Vediamo insieme quali finanziamenti potrebbero essere adatti ad un cattivo pagatore. La prima ipotesi da considerare è la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. La seconda ipotesi, più rischiosa per il contraente, è quella della cessione del doppio quinto, che può essere scelta da chi ha già un prestito con cessione del quinto, tuttavia intende aumentare l’importo del finanziamento. In tal caso la rata non può superare il 40% dell’importo totale dello stipendio. La terza proposta da considerare è rappresentata dai prestiti senza busta paga con cambiali. Chiaramente però dovrai avere dei beni da mettere a disposizione della banca, la quale non esiterà ad appropriarsene qualora non pagherai le cambiali ogni mese.

La quarta proposta contempla ancora una volta il ricorso a prestiti senza busta paga con garante, dunque l'intervento di una persona a te vicina che accetta di provvedere alla corresponsione delle rate qualora tu non possa pagarle di tasca tua.

Prestiti senza busta paga per aprire attività - Se vuoi avviare una nuova attività, ma hai bisogno di liquidità per sostenere tutta una serie di investimenti iniziali, puoi far ricorso al microcredito. Si tratta di uno strumento che consente a persone e imprese che non riescono ad accedere al credito tradizionale di beneficiare di prestiti di piccolo importo. Con questa tipologia di prestito l’importante non è concedere garanzie, ma avere una buona idea e saperla sviluppare adeguatamente mediante un business plan. Nel abbiamo parlato nell'articolo "Il microcredito: un aiuto alla nascita e allo sviluppo di micro imprese"

Consigli pratici sui prestiti

Dopo averti enunciato quali sono le principali possibilità concesse ai soggetti che non sono in grado di offrire alla finanziaria o alla banca delle garanzie “standard” sui prestiti, vogliamo darti qualche consiglio pratico, che potrebbe esserti utile qualora, durante il piano di ammortamento del finanziamento, dovesse succedere qualcosa che cambi le carte in tavola.

Come abbiamo scritto anche in precedenza, la vita quotidiana può metterci alla prova costantemente. Ciò significa che nel caso in cui avessi chiesto un prestito di importo alto (30, 40 o 50 mila euro ad esempio) e avessi previsto un periodo di ammortamento breve e dunque una rata consistente, potresti incontrare delle difficoltà che non ti consentano di continuare a pagare con regolarità.

Che fare in questo caso? Le ipotesi sono due: la prima è quella di fare alla banca la proposta di chiusura a saldo e stralcio del contratto. In pratica ti impegni a rimborsare in un'unica soluzione un importo ridotto del debito residuo (dovevi ancora 10.000 in due anni, ti offri di pagarne subito 6.000), a patto che l’istituto non avanzi più alcuna pretesa nei tuoi confronti. Si tratta di una soluzione che in alcuni casi può portare benefici anche all'istituto finanziario che rinuncia volentieri a procedure esecutive nei confronti del debitore. Per formulare correttamente la proposta formale all’istituto bancario o finanziario puoi utilizzare questo modulo di risoluzione contratto di finanziamento con procedura di saldo a stralcio.

La seconda ipotesi, invece, è da valutare soprattutto nel caso in cui tu, negli anni, abbia chiesto vari prestiti e ora facessi fatica a gestire i vari piani di ammortamento. Di fronte a questa situazione potresti valutare la possibilità di accorpare i prestiti in una sola rata. Chiaramente devi valutare con attenzione quante rate ti restano da pagare, a quanto ammontano i tassi di interesse e soprattutto se il piano di consolidamento dei debiti offerto dall’apposito istituto sia conveniente per te. Qualora lo fosse potresti sottoscrivere un nuovo contratto, riformulando il piano di ammortamento, lasciare che l’istituto che si occupa del consolidamento estingua i finanziamentie e accorpi tutti gli importi residui in un solo ed unico prestito. Questo è il modulo per la richiesta di conteggio per l'estinzione anticipata del finanziamento, mentre per ottenere maggior informazioni in merito ti consigliamo di leggere: “Come accorpare più prestiti in un’unica piccola rata”.

Chiaramente ti consigliamo di valutare sempre con estrema attenzione le condizioni offerte dalle banche e dalle società finanziarie, leggendo con attenzione tutta la documentazione informativa per i consumatori e soprattutto le clausole contrattuali. Questo perché ogni istituto ha la libertà di stabilire le proprie condizioni, pur restando entro i limiti stabiliti dalla legge italiana. L’ideale sarebbe rivolgersi alla propria banca o ad un consulente di fiducia e trovare con lui la situazione più conveniente alla propria situazione finanziaria. Che tu abbia bisogno 1000 o 10.000 euro non ci interessa, l’importante è determinare un piano di estinzione che ti permetta di pagare con regolarità le rate. Qualora ti trovassi in difficoltà e non riuscissi a corrisponderne l’importo, infatti, potresti andare incontro a situazioni davvero spiacevoli. Per saperne di più puoi leggere su questo portale cosa succede se non paghi o ritardi le rate del prestito.

Prima di lasciarti, vorremmo che tu sappia cosa fare nel caso in cui riscontrassi dei problemi pratici con l’ottenimento di un prestito. Come sai se non hai delle garanzie solide su cui contare le banche o le società finanziarie potrebbero fare storie e non concederti alcun finanziamento, oppure contemplare solo prestiti di cifre modeste. Tuttavia se credi di meritare fiducia e di poter offrire all’istituto di credito delle garanzie interessanti, puoi sempre fare ricorso al Prefetto della tua provincia chiedendogli di riesaminare con attenzione la pratica. Per saperne di più ti invitiamo a leggere: "Cosa fare se la banca ci rifiuta il finanziamento" .

Pubblicato il 23/05/2018
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