Voucher baby sitter, solo con procedura telematica
Conciliare il ruolo di madre e quello di lavoratrice, si sa, non è facile, ecco perché anche nel 2017 sarà possibile richiedere gratuitamente i voucher baby sitter o quelli per l’iscrizione ad un asilo nido pubblico o privato accreditato. L’erogazione di questo contributo dura al massimo 6 mesi. Può essere richiesto solo dalle madri lavoratrici, dipendenti o parasubordinate, a patto che nel momento in cui presentano la domanda si trovino ancora negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità e non abbiano ancora fruito di tutto il periodo di congedo parentale.
Nell’articolo “Bonus baby sitter e asilo nido: cosa sono e come richiederli” ci sono tutte le informazioni necessarie alle madri interessate, mentre a chi non conosce le potenzialità e la modalità di utilizzo dei voucher, consigliamo di leggere l’articolo “Voucher lavoro: cosa sono e come funzionano”, benchè con Decreto 25/2017 i voucher siano stati ufficialmente aboliti. In particolare il 17 marzo 2017 è stato l’ultimo giorno utile per acquistarli, mentre chi ne era già in possesso prima di quella data, potrà utilizzarli per retribuire le prestazioni di lavoro accessorio fino al 31 dicembre 2017. Tuttavia questa novità - come abbiamo spiegato in questo articolo - non ha interessato e non interesserà i voucher baby sitting.
Voucher baby sitter Inps: in cosa consiste la nuova procedura
Nel mese di Agosto 2015 l’Inps aveva dichiarato che non sarebbe più stato possibile erogare ed utilizzare i buoni cartacei, i quali sono stati prontamente rimpiazzati dai voucher telematici, in virtù di una migliore gestione del sistema e una riduzione delle irregolarità registrate negli anni precedenti.
La procedura introdotta dall’Inps nella circolare n.75 del 6 maggio 2016 è dunque di tipo telematico e può essere intrapresa dalle mamme lavoratrici in possesso di un computer, una connessione ad internet e del Pin Inps, che consente l’accesso ai servizi erogati dall’Inps. Chi non possiede il Pin Inps (occorre disporre del Pin dispositivo) e ha necessità di richiederlo può leggere l’articolo: “Come richiedere ed utilizzare il PIN Inps”.
Diversamente ci si può autenticare tramite CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). SPID è il nuovo sistema che consente a cittadini e imprese di accedere con un unico login, dunque con un unico codice di accesso, a tutti i servizi online di pubbliche amministrazioni e imprese aderenti.
Se la lavoratrice madre non vuole o non è in grado di utilizzare la piattaforma web dell'Inps, può rivolgersi ad un Caf o ad un Patronato.
Voucher baby sitter 2017: ecco come richiederli online
Al contrario di quanto si possa pensare, pagare baby sitter con voucher telematici non è affatto difficile. Dopo aver effettuato l’accesso con il Pin Inps alla propria area riservata, la madre lavoratrice non deve far altro che selezionare dal menu delle funzionalità del lavoro accessorio la voce Committente/datore di lavoro.
In seguito la richiedente dovrà inserire alcuni dati per consentire l’avvio della pratica, ovvero:
- il codice fiscale della mamma;
- il codice fiscale del bambino;
- il numero di domanda;
- l'anno di riferimento della domanda.
Una volta terminata la procedura bisogna attendere l’invio della ricevuta che testimonia l’accoglimento della richiesta. Dal giorno in cui riceve tale ricevuta, la madre ha 120 giorni per appropriarsi del bonus. Qualora scada il termine di 120 giorni, l’Inps tradurrà la mancata appropriazione in rinuncia: la procedura verrà così bloccata e sarà necessario intraprenderla dall’inizio.
Voucher baby sitter e asilo nido: restituzione dei buoni non utilizzati
La prestazione assistenziale che consente il pagamento di baby sitter e asili nido pubblici o privati convenzionati, ha una durata massima di 6 mesi, ma non è detto che si debba usufruire del bonus per tutto il suddetto periodo. Tuttavia se la prestazione di lavoro occasionale retribuita con i voucher baby sitter dura meno di 6 mesi, la madre lavoratrice è tenuta a restituire all’Inps tutte le mensilità che non ha utilizzato entro i 24 mesi successivi.
Anche la procedura di restituzione bonus è telematica: basta accedere alla propria area riservata e selezionare la voce Committente/datore di lavoro sul menù delle funzionalità del lavoro accessorio, poi cliccare su "!Restituzione Bonus" e compilare il form con il codice fiscale della mamma, il codice fiscale del bambino, il numero di domanda e l’anno di riferimento.