Domanda ISCRO 2025: entro il 31 Ottobre
Con la domanda bonus partita IVA o meglio con la domanda ISCRO 2025 (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alla Gestione Separata Inps che registrano una contrazione degli affari possono richiedere un sussidio.
Bonus ISCRO 2025: cos'è
Il bonus ISCRO o bonus partite IVA è una indennità prevista in favore degli iscritti alla Gestione Separata dell’INPS che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo. Dal 2024, con la legge di bilancio 2024 (art. 1, commi 142-155, l. 213/2023), tale sussidio è stato reso strutturale.
Si tratta in pratica di una sorta di ammortizzatore sociale, di cassa integrazione della durata di 6 mesi, a sostegno del lavoratore/professionista con partita IVA che ha subito forti cali di fatturato.
La legge ha previsto che per il 2025 l'importo del bonus vari da un minimo di 252 euro ad un massimo di 806,40 euro, importi rivalutabili in base all’inflazione.
L'ISCRO è incompatibile con le indennità di disoccupazione NASpI e DISCOLL, oltre che con le pensioni dirette.
Si ricorda, infine, che il beneficio non concorre alla formazione del reddito e non comporta l’accredito di contribuzione figurativa.
Chi percepisce il bonus ISCRO deve partecipare a percorsi di aggiornamento professionale.
Bonus partite IVA: a chi spetta
Possono richiedere l'indennità ISCRO quei lavoratori iscritti alla Gestione separata che possono fare valere congiuntamente i seguenti requisiti:
- avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell'anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni anteriori all'anno precedente alla presentazione della domanda;
- avere dichiarato, nell'anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12.648 euro (rivalutato annualmente in base all'Istat);
- essere iscritti alla gestione separata Inps ed in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
- essere titolari di partita IVA attiva da almeno 3 anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all'iscrizione alla gestione previdenziale in corso;
- non essere titolari di pensione e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie (ISCRO è compatibile e cumulabile con l'assegno ordinario di invalidità).
Ma vediamo di fare un esempio concreto. Se il professionista intende presentare domanda nel 2025, deve verificare che il reddito risultante dalla Dichiarazione dei redditi relativi alla 2024 (anno precedente alla presentazione della domanda), sia inferiore al 70% della media dei redditi prodotti negli anni 2023 e 2022 (i due anni precedenti all’anno che precede la presentazione della domanda).
Così se il lavoratore ha prodotto un reddito rispettivamente di
- 10.500 nel 2023
- 8.000 nel 2022
significa che la sua media è stata di 9.250 euro, per cui il 70% = 6.475,00.
Stante la situazione, egli potrà richiedere il sussidio se il reddito dell'anno 2024 è, ad esempio, pari a 5.800 o 5.000 euro - ossia sotto la soglia di 6.475 euro - mentre deve rinunciarvi se ha dichiarato ad esempio un reddito di 6.600 euro.
Tutti i requisiti devono essere rispettati non solo al momento della presentazione della domanda, ma anche durante l’intero periodo di fruizione della ISCRO.
Bonus ISCRO partite iva: importo
Il bonus ISCRO è pari al 25%, su base semestrale, dell'ultimo reddito da lavoro autonomo certificato dall'Agenzia delle Entrate.
Tornando all'esempio fatto prima, se il reddito dichiarato nel 2024 è stato pari a 5.800 euro, al lavoratore autonomo/professionista spetterà una indennità pari a: 5.800 : 2 x 25% = 725 euro al mese per 6 mesi.
Come si vede nel caso specifico l'importo mensile del bonus ISCRO è compreso tra 252 e 806,40 euro, per cui al lavoratore sarà assegnato esattamente quella cifra.
Bonus ISCRO domanda: come farla
La domanda va presentata attraverso la piattaforma INPS. Dalla home page (www.inps.it) basta scrivere "iscro" nel campo di ricerca e premere sul pulsante "Ricerca". A questo punto selezionando il primo risultato si accede alla scheda del servizio. Premendo sul pulsante "Utilizza il servizio" è possibile presentare domanda.
Ai fini della pratica occorre disporre di uno dei seguenti strumenti:
- SPID di livello 2 o superiore;
- Carta di identità elettronica 3.0 (CIE);
- Carta nazionale dei servizi (CNS).
In alternativa il lavoratore potrà farsi assistere da un Istituto di Patronato. Il bonus partite IVA può essere richiesto una sola volta nel triennio.
Ricordiamo che c'è tempo fino al 31 ottobre 2025 per inoltrare la richiesta.
Bonus gestione separata: quando si perde
Il professionista perde il diritto all'indennità quando:
- comunica la cessazione della propria partita IVA;
- diventa titolare di un trattamento pensionistico diretto;
- si iscrive ad altre forme previdenziali obbligatorie;
- diventa un percettore del Reddito di cittadinanza.
Foto
Free-Photos su Pixabay