Bonus verde: non c'è più
Il bonus verde non è stato rinnovato per l'annualità 2025. Si trattava di una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per interventi di sistemazione di aree verdi e realizzazione di giardini. Per beneficiarne era sufficiente riportare la spesa sostenuta sulla propria dichiarazione dei redditi.
Bonus vera: di cosa si trattava
Come detto per il 2025 non è stato confermato il cosiddetto bonus giardini o bonus verde, una detrazione fiscale sulla spesa effettuata per la riqualificazione degli spazi verdi privati, come giardini, balconi e terrazzi:
Nello specifico il bonus verde era un’agevolazione concessa dallo Stato a tutti i cittadini che volevano ampliare, migliorare, creare o recuperare delle aree verdi private o di interesse storico: ad esempio dare una sistemata ai balconi, ornandoli di verde e fiori, oppure coltivare un piccolo orto nel proprio giardino, oppure curare e rinvigorire con nuove piante le aiuole del cortile condominiale e via discorrendo.
Il beneficio che stava alla base del Bonus Verde era di natura fiscale: i richiedenti, infatti, potevano godere di una detrazione IRPEF pari al 36% sulle spese effettuate per l’acquisto di piante, strumenti tecnici o servizi di potatura.
Il bonus verde rappresentava una grossa opportunità per i cittadini italiani, a cui andavano ad aggiungersi le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, per gli interventi di riqualificazione energetica e per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici.
Bonus verde 2025: come funzionava
Chi ha familiarità con le altre agevolazioni offerte dallo Stato ai cittadini italiani, allora sicuramente non farà fatica a comprendere il funzionamento del bonus verde. Per chi non l’avesse, non ci sarebbe comunque problema alcuno: siamo qui proprio per facilitare il più possibile la comprensione di questo strumento.
In pratica anche negli anni passati chi decideva di effettuare acquisti per il giardino, il balcone, il terrazzo o la tenuta storica che aveva ereditato, poteva beneficiare di una detrazione fiscale IRPEF del 36% su una spesa massima di 5.000 euro (IVA inclusa) per unità immobiliare a uso abitativo.
Come si otteneva, nella pratica, la detrazione? È molto semplice: bastava indicare la spesa sostenuta nella Dichiarazione dei Redditi, quindi nel Modello 730 o nel Modello Unico Persone Fisiche.
L'importo totale della detrazione IRPEF veniva suddiviso in 10 quote annuali. Così ogni anno, al momento della dichiarazione dei redditi, il contribuente poteva "recuperare" una quota parte della spesa sostenuta.
Per fruire della detrazione era necessario che:
- le spese fossero sostenute dai coloro che detenevano anche l’immobile sul quale erano effettuati gli interventi;
- le spese fossero deguatamente documentate e pagate con strumenti tracciabili.
Bonifico per bonus verde
Cominciamo col dire che per fruire della detrazione occorreva che la ditta che si era occupata dell’intervento emettava in favore del contribuente una regolare fattura che riportasse:
- il dettaglio delle attività svolte;
- l’indirizzo dell’abitazione presso la quale l’intervento era stato eseguito;
- le modalità di pagamento.
Rispetto a ques'ultimo punto le modalità erano sempre le stesse:
- bancomat
- carta di credito o carta prepagata
- bonifico.
Al solito il consiglio è che il cliente/contribuente pagasse professionisti e fornitori tramite il cosiddetto "bonifico parlante". Si tratta di un bonifico che può essere effettuato allo sportello così come dal tuo home banking, ma che richiede necessariamente l'inserimento di alcuni dati: il nome e il codice fiscale dell'ordinante e del beneficiario (così da applicare la ritenuta dell’8% prevista dalla legge), il tipo di intervento e i riferimenti normativi che danno diritto alla detrazione, gli estremi della fattura da pagare.
Si tratta di un aspetto su cui occorre prestare la massima attenzione, visto che l'amministrazione finanziaria potrebbe, in presenza di errori, non riconoscere le agevolazioni fiscali. Ad ogni modo gran parte degli istituti di credito e uffici postali si sono attrezzati da tempo, mettendo a disposizione dei propri clienti modelli specifici per queste operazioni con tanto di istruzioni allegate. Se in banca non ci sono specifici modelli di bonifico per il bonus verde, si può riportare nella causale questa dicitura: "bonus verde, legge Bilancio 2018, art.1, comma 12/15"
Se preferisci puoi anche pagare con carta di credito, bancomat o prepagata: in questo caso la data di pagamento coincide con quella dell'effettiva transazione e non con quella in cui la somma è stata addebitata sul conto corrente.
Bonus verde e capienza fiscale
Abbiamo detto che le detrazioni fiscali per giardini non sono altro che degli sconti sulle tasse da versare al fisco. Facciamo un semplice esempio per spiegare meglio il concetto.
Supponiamo che il tuo commercialista determini per l'anno 2024 un Irpef da pagare di 1.000 euro. Nello stesso anno sostieni spese per 4.500 euro per la realizzazione di un giardino pensile; questo significa che a partire dal 2025 e fino al 2034 potrai beneficiare di una detrazione di 162 euro su base annua (36% di 4.500 / 10).
Così nel versare il saldo Irpef per l'anno 2024, non faresti altro che scorporare dai 1.000 euro calcolati dal tuo commercialista, l'importo di 162 euro: di fatto pagheresti una differenza pari a 838 euro (1.000 - 162). Nel 2024 sfrutteresti appieno la detrazione per il semplice fatto che l'importo delle tasse è superiore allo sgravio. Si dice, per usare un termine tecnico, che come contribuente hai un'adeguata "capienza fiscale".
Ma cosa accadrebbe se l'Irpef da pagare per l'anno successivo, il 2025, fosse pari ad esempio a 120 euro? Semplice: sfrutteresti solo in parte la detrazione, ossia fino alla concorrenza con l'importo Irpef (in pratica non pagheresti alcunché in termini di tasse). Ciò che resterebbe della detrazione (42 euro = 162 - 120) non potresti però chiederla a rimborso e sarebbe definitivamente persa. Nel caso specifico si dice che come contribuente non hai una sufficiente "capienza fiscale".
Ma potrebbe anche accadere che per l'anno 2025 tu non debba pagare l'Irpef. Come lavoratore autonomo occasionale, infatti, hai prodotto un reddito inferiore a 4.800 euro. Si tratta di una soglia al di sotto della quale vige l’esenzione dall’IRPEF (cosiddetta “no tax area”). Per il lavoratore dipendente o assimilato tale soglia è fissata a 8.000 euro, mentre per i pensionati a 8.125 euro.
In una simile ipotesi non potresti sfruttare la detrazione Irpef prevista per il bonus verde, con la conseguenza che la somma di 162 euro relativa al 2025 verrebbe totalmente persa. Perché questo? Per il semplice fatto che non sarebbe possibile traslarla in altri periodi di imposta. Solo se nel 2026 tornassi ad avere "capienza fiscale", con una imposta sul reddito pari ad esempio a 500 euro, potresti detrarre solo la quota del bonus verde di competenza per quell'anno, ossia 162 euro, senza la possibilità di recuperare gli altri 162 relativi all'anno precedente.
Non possono fruire del bonus verde neppure i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario con flat tax al 15%, a meno che non percepiscano contemporaneamente anche redditi da lavoro dipendente o redditi da locazione.
Chi può beneficiare del bonus giardini
Per fruire del bonus verde occorre innanzitutto che tu sia un contribuente assoggettato all'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Devi inoltre possedere o detenere un immobile. Oltre che proprietario dell'immobile puoi essere un:
- nudo proprietario;
- titolare di un diritto reale di godimento sull'immobile oggetto di intervento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- affittuario o comodatario.
Per quali interventi spetta la detrazione giardini
Questo è il paragrafo in cui capirai se i lavori che ri appresti ad effettuare possono beneficiare della detrazione fiscale oppure no. In sintesi possono godere della detrazione IRPEF al 36% tutti i cittadini che, a fronte di un tetto di spesa massimo di 5.000 euro, vogliano provvedere:
- all’acquisto di articoli florovivaistici destinati a giardini, balconi e terrazzi;
- alla sistemazione degli spazi verdi condominiali;
- al recupero del verde nei giardini di interesse storico;
- all’acquisto di piante o arbusti;
- alla riqualificazione del prato;
- all’acquisto di un nuovo impianto di irrigazione.
È importante ricordare ciò che ha precisato l’Agenzia delle Entrate nel merito di questi interventi. In buona sostanza per accedere al bonus il contribuente deve effettuare degli “interventi straordinari” che interessano l’intera area sotto diversi aspetti.
Dunque la potatura della siepe, il taglio dell’erba, l’acquisto di piante o la sostituzione di un ugello dell’impianto di irrigazione, sono interventi che considerati singolarmente non possono beneficare di alcuna detrazione. Tuttavia se si inseriscono nel quadro di un intervento più ampio di riqualificazione e rinnovamento dell’area le cose cambiano.
Si può usufruire di una detrazione per ogni unità immobiliare: ciò vuol dire che, qualora avessi un appartamento in città, uno chalet in montagna e una villa al mare su cui eseguire interventi di recupero o predisposizione di aree verdi, potresti sommare i benefici ottenibili da più Bonus, uno per ciascun immobile.
E se l’intervento riguarda le parti comuni esterne degli edifici condominiali? Anche in questo caso si può fruire del bonus verde, chiaramente nel limite della quota imputabile al singolo condomino (l’importo massimo è sempre di 5.000 euro per unità immobiliare).
Infine se gli interventi riguardano immobili ad un uso promiscuo, dunque adibiti ad abitazione e all'esercizio di un’attività commerciale o professionale, la detrazione spetta nella misura ridotta del 50%.