Fondo inquilini morosi incolpevoli: cos'è e come funziona
Quando si può parlare di "inquilini morosi incolpevoli"
Questa condizione ricorre quando l'inquilino non riesce più a provvedere al pagamento del canone locativo a causa della perdita o della consistente riduzione della propria capacità di reddito per motivi che possono essere legati
- alla perdita del posto di lavoro;
- ad una consistente riduzione dell'orario di lavoro;
- al mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;
- alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria;
- alla cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate derivanti da cause di forza maggiore;
- ad una malattia grave, ad un infortunio o ad un decesso di un componente del nucleo familiare oppure alla necessità di impiego di parte notevole del reddito per rilevanti spese mediche o assistenziali;
- all'emergenza Covid-19.
Requisiti per l’accesso al Fondo inquilini morosi incolpevoli
Per accedere al beneficio è essenziale che il richiedente:
- abbia un I.S.E.E. non superiore ad euro 26.000,00;
- risulti destinatario di un provvedimento di sfratto oppure presenti un'autocertificazione con la quale dichiari di aver subito, in ragione dell'emergenza Civid-19, una perdita del proprio reddito ai fini IRPEF superiore al 30% nel periodo Marzo-Maggio 2020 rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente e di non disporre di sufficienti liquidità per far fronte al pagamento del canone di locazione e degli oneri accessori;
- sia titolare di un contratto di locazione di unità immobiliare ad uso abitativo regolarmente registrato, anche se tardivamente;
- risieda in un immobile non appartenente alle categorie catastali A1, A8 e A9;
- abbia la cittadinanza italiana, di un paese dell’UE, ovvero possegga un regolare titolo di soggiorno.
Il rispetto dei requisiti sopra menzionati è affidata al Comune, che verifica altresì che il richiedente, ovvero un componente del nucleo familiare, non sia titolare di diritto di proprietà usufrutto, uso o abitazione nella provincia di residenza di altro immobile fruibile ed adeguato alle esigenze del proprio nucleo familiare.
Costituisce criterio preferenziale per la concessione del contributo la presenza all’interno del nucleo familiare di almeno un componente che sia:
- ultrasettantenne o minore, ovvero
- con invalidità accertata per almeno il 74%, ovvero
- in carico ai servizi sociali o alle competenti aziende sanitarie locali per l’attuazione di un progetto assistenziale individuale.
Come e quando accedere al Fondo morosità incolpevole
Le risorse disponibili per l'annualità 2020 sono pari a 9,5 milioni di euro, attribuite alle regioni sulla base di un piano di riparto contenuto nel Decreto del 23 Giugno 2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in data 06/08/2020. Le Regioni, a loro volta, ripartiscono la propria quota di fondo ai Comuni (individuati tra quelli ad alta tensione abitativa e i capoluoghi di provincia), che provvedono poi, attraverso bandi o altre procedure amministrative, ad assegnarli a chi ne ha diritto e ne fa richiesta.
Dunque i cittadini in possesso di procedura di sfratto esecutivo o in situazione di disagio economico per effetto della riduzione del reddito, devono rivolgersi al proprio Comune di residenza entro il 31.12.2021 e presentare la domanda di accesso al contributo. Chiaramente è possibile presentare la domanda presso il proprio comune di residenza solo quando è attivo il bando.
Limitatamente alla disponibilità prevista per ogni regione, ogni richiedente potrà al massimo ricevere un contributo di 12.000 euro.
Il contributo erogato attraverso il Fondo morosità incolpevole non è cumulabile con il reddito di cittadinanza. Questo il
da predisporre per accedere al contributo. E' importante sottolineare che si tratta di un fac simile, il che significa che nel caso in cui si voglia presentare istanza di accesso al Fondo, sarà necessario compilare il modulo specifico adottato dal proprio comune.
I Comuni dovranno infine comunicare ai Prefetti l'elenco degli inquilini che richiedono il contributo e che hanno i requisiti di accesso. I Prefetti, in base all’elenco ricevuto, provvederanno alla programmazione generale per l’erogazione del contributo.