Bonus casa 2020: novità, importi e interventi ammessi in detrazione fiscale
La Legge di Bilancio 2020 ha prorogato per tutto il nuovo anno una serie di agevolazioni fiscali sui lavori riguardanti le nostre abitazioni: ristrutturazioni edilizie, riqualificazione energetica, sistemazione e recupero del verde, adozione di misure antisismiche, acquisto di mobili ed elettrodomestici. Tra l'altro il Governo ha non solo prorogato le tante detrazioni fiscali previste in questo settore, ma ha anche confermato le stesse percentuali in vigore nel 2019. La finalità dei bonus casa 2020 è chiara: incentivare la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, attraverso interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza degli edifici, miglioramento dell’efficienza energetica, e in questo modo rilanciare un settore fortemente in crisi.
Ma vediamo di analizzare in dettaglio i singoli interventi e le novità del bonus casa 2020.
Bonus casa ristrutturazione 2020
Gli interventi di ristrutturazione edilizia che godono delle detrazioni fiscali si distinguono in due tipi:
- quelli di manutenzione ordinaria, che riguardano esclusivamente le parti comuni condominiali (ad es. sostituzione integrale o parziale di pavimenti, rivestimento e tinteggiatura delle pareti esterne o interne, ecc.), e
- quelli di manutenzione straordinaria realizzati su singole abitazioni.
Tra le spese di manutenzione straordinaria rientrano, a titolo esemplificativo, la realizzazione e il miglioramento dei servizi igienici, l’installazione di ascensori e scale di sicurezza, il rifacimento o costruzione di scale interne, l'adozione di misure antisismiche, la realizzazione di una nuova pavimentazione esterna, la sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane, la realizzazione di recinzioni, muri di cinta o cancellate, la sostituzione della caldaia esistente, la realizzazione di box auto, l'eliminazione di barriere architettoniche, la bonifica di strutture in amianto, l'adozione di misure finalizzate alla prevenzione di furti o al contenimento dell'inquinamento acustico e via discorrendo.
L'agevolazione consiste in una detrazione dall'Irpef nella misura pari al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Inoltre per questo genere di interventi è possibile fruire non solo di un'aliquota IVA ridotta (10%) per prestazioni di servizi e acquisto di beni, ma anche di una ulteriore detrazione fiscale sugli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.
Per sapere chi può beneficiarne e come, leggi l'articolo che abbiamo dedicato al bonus ristrutturazioni.
Bonus facciate 2020
I contribuenti a partire da quest'anno potranno godere di una agevolazione fiscale in più: il cosiddetto bonus facciate. Si tratta più specificatamente di una detrazione fiscale pari al 90% delle spese sostenute per recuperare o restaurare la facciata esterna di un edificio.
L'edificio, tuttavia, deve trovarsi in zona A o B ai sensi del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n.1444, dunque in zona di carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale o in una parte di territorio totalmente o parzialmente edificata, diversa dalla zona A.
L'agevolazione vale anche per i lavori avviati nel 2019 e pagati nel corso del 2020.
Possono godere dell'agevolazione anche le sole spese di pulitura o tinteggiatura, l'importante è che i lavori interessino esclusivamente la facciata dell'edificio, inclusi balconi, ornamenti e fregi, senza estendersi alle grondaie, agli infissi, a cavi tv e via discorrendo.
Per il resto le caratteristiche della detrazione rispecchiano fedelmente quelle previste per i lavori di ristrutturazione edilizia.
Bonus casa 2020 per riqualificazione energetica
Tra gli interventi di riqualificazione energetica che beneficiano della detrazione fiscale rientrano, a titolo di esempio, le opere finalizzate al miglioramento termico (finestre, coibentazioni, pavimenti …), l’installazione di pannelli solari, l’acquisto e la posa in opera di schermature solari, nonché di impianti di climatizzazione con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, ecc.
L’importo della detrazione fiscale varia dal 50% al 85% della spesa in base alle caratteristiche dell’intervento. Tra le spese ammesse in detrazione vanno ricomprese sia quelle strettamente connesse agli interventi di risparmio energetico, sia quelle relative alle prestazioni professionali necessarie per realizzare gli stessi interventi e acquisire le relative certificazioni.
Per conoscere le singole detrazioni spettanti, le spese ammesse e la documentazione da produrre per fruire dell'agevolazione, leggi l'articolo dedicato all'ecobonus.
Bonus casa per misure antisismiche
Si tratta di una detrazione fiscale spettante a tutti coloro che eseguono sulla propria abitazione interventi per l'adozione di misure antisismiche. La misura di tale detrazione è pari al 70 o 80% a seconda che si passi ad una o due classi di rischio inferiori. Se gli interventi interessano le parti comuni di edifici condominiali, le detrazioni spettano, rispettivamente, nella misura del 75% (passaggio di una classe di rischio inferiore) e dell'85% (passaggio di due classi).
Le detrazioni si applicano su un ammontare delle spese non superiore a 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio. L’agevolazione è rivolta sia ai contribuenti soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) sia ai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (Ires). Per tutti i dettagli sull'argomento segnaliamo l'articolo dedicato al sisma bonus.
Bonus casa per la riqualificazione del verde
Tra i bonus casa 2020 rientra anche il cosiddetto Bonus Verde. Anche questo consiste in una detrazione fiscale, ma questa volta è concessa dallo Stato a tutti coloro che adottano sul proprio edificio interventi di riqualificazione degli spazi verdi privati (giardini, terrazzi, balconi, ecc.). Il bonus verde spetta anche per le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali.
La detrazione, pari al 36% sulle spese effettuate, va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo; questo significa che la detrazione massima spettante è di 1.800 euro (leggi il posto che abbiamo dedicato al bonus verde).
Bonus casa per acquisto di mobili ed elettrodomestici
Prorogato fino al 31 dicembre 2020 anche il bonus mobili. In pratica il fisco ci offre la possibilità di recuperare in 10 anni il 50% della spesa sostenuta, entro un massimo di 10.000 euro, per l’acquisto di mobili (armadi, letti, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, divani, cucine, mobili per il bagno, materassi, lampadari, appliques, ecc.) ed elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, stufe elettriche, forni a microonde, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento, ecc.) destinati ad arredare la casa oggetto di ristrutturazione.
Per ulteriori dettagli ti consigliamo la lettura dell'articolo che abbiamo scritto sul bonus mobili.
Bonus casa 2020: le modalità di pagamento
Ricordiamo che per fruire delle agevolazioni sopra descritte i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico parlante dal beneficiario della detrazione, oppure tramite carta di credito o di debito (bancomat). Non sono agevolabili i beni pagati in contanti oppure con assegno.
Il bonifico si definisce “parlante” in quanto evidenzia la normativa di riferimento quale causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il codice fiscale o il numero di partita iva del fornitore. Ricordiamo che sui bonifici parlanti le banche applicano una ritenuta dell’8% a titolo di acconto dell'imposta dovuta dall'impresa che effettua i lavori.
In caso di pagamento con carta di credito o bancomat, occorre farsi rilasciare scontrino fiscale riportante l’indicazione della natura, qualità e quantità del bene acquistato e, preferibilmente, il codice fiscale dell’acquirente.
Ricordiamo, infine, che per la detrazione fa fede la data del bonifico e non la data della fattura né la data in cui cominciano i lavori.