Diritto di recesso acquisti online: spese spedizione
Tutti i segnali e gli indicatori sull'eCommerce descrivono un settore in salute e costante crescita in Italia. Del resto fare acquisti online è semplice, comodo, fa risparmiare tempo e consente di confrontare prezzi e prodotti standosene comodamente seduti davanti al proprio computer o smartphone. Ma è bene ricordare che quando si acquista su Internet un notebook , una bici o un servizio di consulenza il consumatore gode del diritto di recesso acquisti online. Vediamo insieme in cosa consiste, a chi spetta e come esercitarlo.
- Diritto di recesso acquisti online: in cosa consiste
- Chi ha "diritto a ripensarci"
- Diritto di recesso acquisti online: quando non si applica
- Entro quali termini va esercitato il diritto
- Diritto di recesso acquisti online: spese spedizione
- Recesso acquisti online: come effettuarlo
- Cosa deve fare il venditore
- Acquisti online: cosa fare in caso di mancata consegna
- Danni da trasporto: come comportarsi
- Recesso acquisti on line per prodotti difettosi
Diritto di recesso acquisti online: in cosa consiste
La legge, più precisamente il Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 ("Codice del Consumo"), modificato dal D.Lgs.21/2014, prevede espressamente che in caso di acquisti effettuati online, il consumatore abbia il diritto di ripensarci, ossia di tornare sui propri passi restituendo quanto acquistato e facendosi rimborsare il prezzo pagato.
Perché la legge ha inteso tutelare il consumatore da questo genere di operazioni? Per il semplice motivo che negli acquisti online il consumatore non potendo toccare con mano il prodotto, non è in grado di valutare e apprezzare le sue caratteristiche e qualità e in buona sostanza non è in grado di capire appieno se sta effettuando un buon acquisto.
Lo stesso diritto è previsto per altre fattispecie di acquisti a distanza (ad es. effettuate tramite telefono, tv o posta) e per gli acquisti conclusi fuori dal locale commerciale (ad es. per strada, a casa del consumatore, presso un centro commerciale, ecc.).
E bada bene: il consumatore non è tenuto a fornire alcuna giustificazione al venditore nè a presentare alcuna documentazione.
Chi ha "diritto a ripensarci"
Gode di questo diritto solo il consumatore, ossia la persona fisica che effettua l'acquisto per scopi non connessi alla sua attività imprenditoriale o professionale. Detto in altre parole il diritto di recesso per acquisti online non spetta ai soggetti con partita iva.
Per fare un esempio se Rossi acquista una fotocopiatrice e fa intestare la fattura alla propria azienda, non può poi pretendere di restituire il prodotto invocando il diritto di ripensamento.
Diritto di recesso acquisti online: quando non si applica
Tale diritto non può essere invocato se il consumatore
- ha compiuto l'acquisto presso i locali del venditore (in questo caso è nella facoltà del venditore concedere al cliente la possibilità di sostituire, a certe condizioni, la merce acquistata);
- ha sottoscritto prodotti finanziari e assicurativi;
- ha ordinato beni confezionati su misura o personalizzati;
- ha richiesto la fornitura di beni soggetti a deterioramento o a breve scadenza;
- ha effettuato prenotazioni di hotel, ristoranti, ecc.;
- ha effettuato scommesse su eventi sportivi, ecc.;
- ha acquistato beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o che sono stati aperti dopo la consegna;
- ha acquistato DVD musicali o software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;
- ha ordinato giornali, periodici e riviste (non ricompresi nel contratto di abbonamento);
- ha concluso un contratto in occasione di un’asta pubblica;
- ecc.;
Entro quali termini va esercitato il diritto
Per esercitare il diritto di ripensamento il consumatore è tenuto ad inviare una comunicazione entro 14 giorni dall'acquisto.
Tale termine decorre (art. 65 comma 2 D.Lgs. 206/05) per un contratto di fornitura di beni dalla data del ricevimento degli stessi da parte del consumatore, mentre per un contratto che ha per oggetto la prestazione di servizi dalla data di conclusione del contratto.
Il termine può considerarsi rispettato se prima dello scadere dei 14 giorni il consumatore effettua materialmente la raccomandata (non conta dunque la data di recapito al destinatario) o provvede all'invio della PEC.
Il consumatore potrebbe comunicare la propria intenzione anche via email, ma solo se previsto esplicitamente dal contratto sottoscritto, oppure dalle condizioni generali o dalla carta dei servizi.
Se il venditore non informa correttamente il cliente, il termine per recedere sale a 12 mesi.
Diritto di recesso acquisti online: spese spedizione
La risposta è no. Al consumatore non può essere addebitato alcun costo o penale, il che significa che il venditore è tenuto a restituire al proprio cliente l'intero importo da questi corrisposto.
Al consumatore va restituito anche la somma corrisposta per le spese di spedizione o di consegna iniziale della merce. E' bene tuttavia precisare che a tal riguardo potrebbero essere rimborsabili solo le spese di consegna standard, ragion per cui si consiglia sempre di verificare cosa è previsto nello specifico dalle condizioni di vendita.
Le spese di restituzione della merce al venditore, invece, sono a carico del consumatore, a meno che le condizioni generali di vendita non prevedano espressamente la gratuità dell'operazione.
Attenzione: qualora il consumatore avesse aderito, ad esempio, ad un contratto di telefonia o di fornitura del gas, richiedendo esplicitamente l’attivazione durante il periodo di recesso, sarebbe tenuto a pagare la tariffa per i servizi di cui hai usufruito sino a quel momento.
Recesso acquisti online: come effettuarlo
Il consumatore deve inoltrare all’indirizzo del venditore una comunicazione scritta, preferibilmente mediante raccomandata con avviso di ricevimento o tramite PEC. Questo i modelli a cui ispirarsi:
Qualora si trattasse di un acquisto compiuto a casa o all'interno di un gazebo posto in un centro commerciale o nella piazza cittadina, si potrebbe utilizzare questo specifico
Entro lo stesso termine il consumatore deve restituire a proprie spese il prodotto. Questo deve risultare integro e in normale stato di conservazione, completo di tutti gli eventuali accessori e contenuto nella confezione originale.
Cosa deve fare il venditore
Dal canto suo il venditore ha l’obbligo di restituire le somme percepite entro e non oltre 14 giorni dalla data in cui ha saputo del recesso, utilizzando lo stesso metodo di pagamento dell’acquirente.
Tuttavia può trattenere ogni somma fino a quando non abbia ricevuto la merce o non gli venga data prova della sua spedizione.
Acquisti online: cosa fare in caso di mancata consegna
Se la merce ordinata (e pagata) non viene consegnata, come prima cosa occorre contattare il venditore per capire se la consegna è effettivamente avvenuta ed eventualmente quali possono essere i motivi del ritardo.
Se telefonicamente o via email non se ne venite a capo, meglio inviargli una lettera di messa in mora dettando un termine per adempiere e specificando che, in difetto, il contratto dovrà ritenersi risolto con conseguente rimborso della prezzo pagato. Questo un
mentre questo il modello di
da scaricare e personalizzare.
Chiaramente in questi casi la lettera va trasmessa al venditore per raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite PEC (a patto che anche il consumatore ne abbia una).
Se nonostante la diffida scritta la consegna non viene effettuata, il consumatore può pretendere (sempre tramite una comunicazione scritta) l'annullamento del contratto e l'ottenimento del rimborso di quanto speso oltre che l'eventuale risarcimento danni.
Se non si ottiene alcuna risposta perché ad esempio il venditore nel frattempo si è reso irreperibile (potrebbe trattarsi di una truffa bela e buona), allora il consumatore potrebbe chiedere direttamente all'istituto emittente un disconoscimento addebito carta di credito.
Danni da trasporto: come comportarsi
Abbiamo già scritto su come comportarsi nel caso in cui il consumatore riceva un pacco danneggiato. In quella occasione abbiamo anche segnalato una
da scaricare e compilare.
Qui vogliamo solo ricordare che se il trasporto o la spedizione è a cura del venditore, ricade su di lui ogni responsabilità per la perdita o il danneggiamento della merce.
La responsabilità passa invece all’acquirente nel momento in cui egli:
- provvede personalmente al ritiro e al trasporto della merce;
- sceglie un vettore diverso da quello proposto dal commerciante.
Chiaramente in quest’ultimo caso l’acquirente potrà rivalersi nei confronti del corriere.
Recesso acquisti on line per prodotti difettosi
Tutti gli acquisti, dunque anche quelli effettuati online, beneficiano della “garanzia legale”.
In pratica se per un periodo di 2 anni dall’acquisto (1 per i prodotti usati), il prodotto manifesta un difetto di conformità o un malfunzionamento, il consumatore può chiedere al negoziante la riparazione o la sostituzione del prodotto difettoso senza alcuna spesa.
Dal momento in cui scopre il difetto il consumatore ha 2 mesi di tempo per effettuare la segnalazione. Questa la
Se la riparazione è impossibile o troppo onerosa per il venditore e la sostituzione non è praticabile (ad es. quel determinato prodotto non è più in commercio), il consumatore può chiedere
- uno sconto sul prezzo di acquisto oppure
- la risoluzione del contratto con restituzione del prodotto difettoso e contestuale rimborso del prezzo pagato.
Ai fini della garanzia legale è sufficiente che il consumatore conservi lo scontrino fiscale o comunque una traccia della spesa effettuata (estratto da cui si evinca l'addebito sul conto o sulla carta di credito, ricevuta di bonifico, ecc.).